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VETRO e PLASTICA; C’E’ IL VUOTO A RENDERE. MA PERCHE’ NON CI ABBIAMO (ri)PENSATO PRIMA?

vetro plastica
photos courtesy marjnda

 

Al via la sperimentazione del vuoto a rendere.

Vetro e plastica, il provvedimento ministeriale sancito con un decreto, stabilisce che, per combattere l’inquinamento plastico, occorre incentivare l’uso del vetro.

O almeno arrivare a riciclare consapevolmente gli imballaggi in genere.

Il modo è sempre quello che si usava più di 30 anni fa, ossia restituire, a fronte del rimborso economico, il contenitore in vetro, o anche in plastica, ecco la novità, contenente una bevanda o un liquido acquistato.vetro1

Si torna alle origini; il Ministero dell’Ambiente lo fa stabilendo una procedura dettagliata e che sta coinvolgendo, per adesso, solo alcuni tipi di contenitori: bottiglie di birra e acqua minerale, in vetro, in plastica o in altro materiale, da 0,20 l. fino a 1,5 litri.

 

I consumatori interessati in questa fase sperimentale sono i ristoratori ed esercenti di bar o attività di somministrazione.

Vetro e plastica, un vuoto a rendere

Il deposito cauzionale dovrà essere commisurato all’imballaggio, dai 5 ai 30 centesimi di euro.

Gli esercizi commerciali che aderiscono all’iniziativa sono facilmente riconoscibili grazie all’apposizione di un adesivo di appartenenza, posizionato all’ingresso del locale.

La particolarità è che le bottiglie oggetto di sperimentazione sono delle bottiglie speciali.vetro plastica

Queste infatti per poter essere riciclate in sicurezza, devono essere realizzate con vetro e plastica di spessore maggiore rispetto alle tradizionali.

A fronte di questo dispendio materico vi è, però, un processo di sterilizzazione che richiederà circa il 60% in meno di energia impiegata rispetto a quella generalmente necessaria per realizzare un nuovo imballaggio.

Questo per sensibilizzare l’utente finale sul fatto che un imballaggio o contenitore in genere, non può  più essere concepito come mono-uso, ma deve essere pensato per essere impiegato più e più volte.

In pieno accordo con l’economia circolare.

L’iniziativa, avviata dal 10 ottobre 2017, si concluderà ad Ottobre 2018 secondo quanto stabilito dal D.M. 3 luglio 2017 n.142 (G.U. n° 224 del 25.09.2017).

L’Italia finalmente si sta mettendo al passo con altre nazioni europee, già da tempo sensibilizzate al recupero consapevole degli imballaggi, una tra tutte la Germania che già da 10 anni, sta portando avanti la politica del recupero di imballaggi, con ottimi risultati.

 

02 Marzo 2018 – ©Riproduzione riservata

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