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LE CORBUSIER. LEZIONI DI MODERNISMO

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LE CORBUSIER. LEZIONI DI MODERNISMO
Museo Nivola, Orani (NU)

22 dicembre 2018 > 17 marzo 2019
a cura di Giuliana Altea, Antonella Camarda, Richard Ingersoll, Marida Talamona

Opening 22 dicembre 2018 ore 12:00

Museo Nivola, Orani

Seguirà una degustazione di vini  a cura delle Tenute Olbios


Per la prima volta in Italia gli straordinari disegni di Le Corbusier già nella collezione
Nivola, grazie a un progetto della Fondazione di Sardegna e della Fondazione Nivola
nell’ambito di “AR/S – Arte condivisa in Sardegna”.
Le Corbusier non è solo il più grande architetto del Novecento, ma anche un eccezionale artista
visivo, che, partito dalle geometrie del periodo purista (dal 1918 alla seconda metà degli anni Venti),
ha sviluppato, attraverso il contatto con l’atmosfera surrealista e la lezione di Picasso e Léger,
un linguaggio sintetico di grande potenza e suggestione. Alla base del suo lavoro di pittore sta
una produzione grafica ricchissima e tuttora poco conosciuta, al cui interno la collezione di disegni
conservata da Costantino Nivola riveste un significato particolare.
Da un corpus di oltre 300 opere, questa mostra ne seleziona 64, riunendo per la prima volta i
segmenti della raccolta oggi divisa tra Europa e America. Nata da un progetto congiunto della
Fondazione di Sardegna e della Fondazione Nivola nell’ambito del ciclo “AR/S – Arte condivisa in
Sardegna”, con il sostegno dell’Assessorato del turismo, artigianato e commercio della Regione
Sardegna e grazie all’importante collaborazione della Fondation Le Corbusier, la mostra esplora
da un lato l’universo creativo del maestro del Moderno, dall’altro getta luce su un episodio della
sua biografia – il rapporto con Costantino Nivola – ricco di conseguenze su diversi aspetti della
sua opera.

Le Corbusier e Nivola

Nel 1946 Le Corbusier, a New York come membro del team internazionale di architetti incaricato
della progettazione del Palazzo delle Nazioni Unite, incontra Nivola e allaccia con lui un rapporto
di amicizia destinato a durare tutta la sua vita. Lo studio dell’artista più giovane nel Greenwich Village
e la sua casa di Long Island, dove Corbu è spesso ospite, offrono un gradito rifugio dalle
tensioni che accompagnano il suo lavoro con l’équipe delle Nazioni Unite.
L’insegnamento di Corbu è determinante per Nivola, che si accosta al modernismo, abbandonando
il suo precedente stile espressionista. I disegni che Le Corbusier porta con sé da Parigi o realizza
in America costituiranno per lui un vademecum di spunti e soluzioni formali, ma soprattutto
un esempio di rigore progettuale e di libertà creativa. Attraverso quei fogli Nivola ricorderà di aver
imparato “le regole del gioco, il più bel gioco che l’uomo abbia mai inventato, il gioco dell’arte”.

ll gioco della forma

Il percorso si apre con disegni e studi della fase purista, nella quale il giovane Le Corbusier mette
a punto un sistema grafico sobrio e rigoroso, fondato sulla geometrizzazione di un repertorio di
oggetti quotidiani. Il tema della natura morta è il punto di partenza di un’analisi in cui le forme,
come parole di un vocabolario, diventano elementi di una grammatica visuale. Molti anni dopo, a
New York, Le Corbusier farà della “natura morta” del tavolo da pranzo di Nivola uno strumento
attraverso cui insegnare a vedere. Il grande Studio sul tema delle “caffettiere” dalla doppia data
“New York 1927-1947” ricollega idealmente i due momenti.

Le metamorfosi della figura

La figura umana, assente nel periodo purista, appare nell’opera di Le Corbusier a partire dalla fine
degli anni Venti. Attraverso i disegni raccolti in questa sezione è possibile seguire le trasformazioni
della presenza umana dalle geometrie equilibrate e armoniose degli inizi a quelle aggressive e inquietanti
dei primi anni Quaranta. I volti e i corpi passano da sembianze riconoscibili a una radicale
stilizzazione, a violente e quasi mostruose deformazioni. Il tema della figura a mezzo busto, affrontato
già alla fine degli anni Venti, si sviluppa nei decenni successivi in serie diverse come quelle
dell’ Atleta o dell’Angelo custode della cattedrale di Sens.

Il nudo femminile

Il nudo femminile è onnipresente nell’arte del Novecento, tanto tradizionale quanto d’avanguardia.
Le Corbusier non fa eccezione, anzi: per lui la donna rappresenta un’autentica ossessione, l’immagine
dell’ “altro” in rapporto al quale costruire la propria identità. Non meraviglia che il tema
emerga con decisione nella sua pittura dopo il viaggio ad Algeri del 1931. È uno sguardo, il suo,
che – connotato dal più classico atteggiamento “orientalista” – al tempo stesso distanzia e mitizza.
Le sue donne, potenti e voluttuose, sono insieme emanazioni della sacralità della natura e
corpi oggetto del desiderio maschile.

Icona

Un posto a sé nella collezione occupa il tema della “donna con la bugia”, da Le Corbusier chiamata
anche “Icona”. La serie di disegni, eseguiti a New York, prepara un gruppo di dipinti dallo
stesso titolo, tra cui spicca la splendida tela del 1946 anch’essa appartenuta a Nivola, recentemente
apparsa in asta da Sotheby’s. La maestosa figura femminile è un ritratto della moglie di Le
Corbusier, Yvonne Gallis, la donna più importante della sua vita. Le Corbusier la rappresenta con
una candela accesa, simbolo del focolare domestico di cui è custode, ma anche allusione al suo
potere sessuale.

Muri parlanti

Nel settembre 1950 Le Corbusier, ancora una volta ospite di Nivola, realizza nella casa di Long
Island un murale su due pareti contigue. Il tema della pittura murale aveva cominciato a interessarlo
fin dagli anni Trenta; i dipinti di Springs riassumono alcuni temi caratteristici delle ricerche da
lui condotte negli anni di guerra. A partire dalla suggestione di oggetti trovati come ciottoli e ossa
spolpate (gli “oggetti a reazione poetica”), Corbu aveva sviluppato in scultura e in pittura composizioni
di sapore surrealista, battezzate coi nomi di Ozon (dal paese dei Pirenei dove si era rifugiato
durante l’occupazione nazista di Parigi), Ubu e Panurge (dai personaggi di Alfred Jarry e di François
Rabelais). Questa sezione ospita disegni che preparano il murale e altri legati ai temi che vi
sono rappresentati.

La tecnica del sandcasting

Nel 1951, sulla spiaggia di Long Island, Le Corbusier sperimenta sull’esempio di Nivola la tecnica
del sandcasting (calco in gesso da una matrice in sabbia), con la quale realizza alcune sculture.
Questa esperienza è testimoniata in mostra da due bronzi tratti dai sandcast oggi perduti, uno dei
quali raffigura la Main ouverte, la mano aperta simbolo di pace, prosperità e comunione tra gli
uomini. Le sperimentazioni condotte sul sandcasting si inseriscono tra le ricerche sulla forme plastiche
e i rapporti tra scultura e architettura iniziate nei primi anni Quaranta che troverà espressione
negli edifici degli anni Cinquanta.
Con Le Corbusier. Lezioni di modernismo, la Fondazione di Sardegna e il museo Nivola
celebrano l’incontro cruciale nella vita di Nivola come artista e al tempo stesso
propongono al pubblico un aspetto significativo e ancora poco noto dell’opera di Le
Corbusier, uno dei giganti dell’architettura e dell’arte del Novecento.

Il Museo Nivola

Il Museo Nivola di Orani (Nuoro), sito al centro di un parco nel cuore della Sardegna, è dedicato
all’opera di Costantino Nivola (Orani, 1911 – East Hampton, 1988), figura importante del contesto
internazionale incentrato sulla “sintesi delle arti”, l’integrazione tra arti visive e architettura, e personaggio
chiave negli scambi culturali tra Italia e Stati Uniti del secondo Novecento. Il museo
possiede una collezione permanente di oltre duecento sculture, dipinti e disegni di Nivola e organizza
mostre temporanee incentrate in prevalenza sul rapporto fra l’arte, l’architettura e il paesaggio.

www.museonivola.it
La Fondazione di Sardegna
La Fondazione di Sardegna, nata al fine di promuovere lo sviluppo socio-economico della Sardegna,
svolge una significativa attività in campo culturale sostenendo le realtà attive sul territorio
regionale e promuovendo la cultura sarda nel mondo. Nell’ambito dell’arte, conserva e incrementa
la propria collezione, aperta al pubblico nelle due sedi di Cagliari e di Sassari, e porta avanti il
progetto AR/S- Arte condivisa in Sardegna, sviluppato a partire dalla valorizzazione del proprio
patrimonio artistico, con eventi espositivi svolti in collaborazione con le maggiori istituzioni museali
dell’Isola.
www.fondazionedisardegna.it

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