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Intonaci antincendio: come funzionano

in copertina, foto di David Mark da Pixabay

Un supporto alla protezione contro gli incendi ci arriva dal mondo degli intonaci

Gli intonaci antincendio costituiscono un ulteriore strato protettivo delle strutture, grazie alla loro composizione a base di sostanze resistenti ad alte temperature. Rappresentano insomma una garanzia in più per la sicurezza di cose e persone.

Secondo la legge, i prodotti per la protezione passiva al fuoco devono indicare l’indice REI (resistenza – ermeticità – isolamento), seguiti da una cifra, che sta ad indicare il periodo di resistenza in minuti.

Tre prodotti a confronto

L’azienda Saint-Gobain – Gyproc ha messo a punto Gyproc Igniver, della linea Tecnovic, un prodotto antincendio a base di gesso e vermiculite, un minerale che opportunamente trattato diventa molto leggero.

intonaci antincendio: Igniver Gyproc

Foto prodotto Intonaco antincendio Gyproc Igniver, linea Tecnovic, ©Gyproc Saint Gobain

La vermiculite viene estratta e sottoposta ad un processo di lavorazione che ne aumenta sensibilmente il volume, in modo che le lamelle cristalline che la compongono si espandano e si riempiano d’aria. È proprio questa la caratteristica che la rende un ottimo materiale termoisolante.

La reazione al fuoco è di Classe A1 (cioè non combustibile), con un indice REI 180. La miscela è leggera, prevede un’applicazione a spruzzo, e può essere utilizzata su strutture metalliche ed elementi in laterocemento.

A questo si aggiungono anche prestazioni acustiche, con una buona riduzione del livello di rumorosità e di riverberazione.

Presenta molte caratteristiche in comune con l’intonaco antincendio dell’azienda Knauf FP 120, un intonaco alleggerito premiscelato, destinato anche questo ad uso interno e su strutture murarie verticali e laterocemento. In questo caso l’indice REI arriva a 240, mentre la base è costituita da gesso e perlite espansa, un materiale incombustibile di origine vulcanica.

intonaco knauf FP 120

Foto prodotto Intonaco antincendio FP 120 , © Knauf

Della stessa linea antincendio e dalla composizione simile a base di perlite, Knauf ha realizzato una versione ancora più leggera, l’intonaco MP 75 L Fire (indice REI 120), che può essere applicato sia in ambienti interni che semiesposti, e ed è idoneo anche per aree con alimenti.

La perlite ha molteplici usi: da isolante termico in edilizia, a componente del terriccio per le colture idroponiche. O ancora, può essere mescolata alla calce idraulica per la costruzione di sottofondi e massetti.

Il processo di lavorazione è simile a quello della vermiculite: esposta ad alte temperature, si espande e crea al suo interno delle bolle d’aria, che le conferiscono qualità termoisolanti.

Gli intonaci antincendio di Knauf condividono con l’Igniver di Gyproc la classe di reazione al fuoco (A1); inoltre questo tipo di prodotti sono appositamente progettati per non sviluppare fumi o gas tossici anche dopo l’esposizione ad alte temperature.

In conclusione, l’utilizzo di intonaci antincendio presenta numerosi vantaggi in termini di sicurezza: possono rallentare l’avanzare del fuoco anche per ore, dando tutto il tempo di effettuare manovre di fuga in attesa dell’arrivo dei soccorsi.