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Orna Ben Ami in Entire life in a Package. A Ferrara dal 31 maggio

orna ben ami

Storie di migrazioni

Museo di Casa Romei, Ferrara

 Personale di Orna Ben-Ami

Entire life in a Package

a cura di Ermanno Tedeschi

dal 31 maggio al 10 settembre 2018


Solitaria, 2016 Ferro saldato e foto (foto originale- Reuters Vasily Fedosenko, Russia 2008), 80x57x22 cm.

press release

La mostra Entire life in a Package – una vita in un pacchetto – opere dell’israeliana Orna Ben-Ami, dal 31 maggio al 10 settembre, a Ferrara dopo le esposizioni di Agrigento e Matera e il 30 maggio alle 18,00 il dibattito Flussi migratori: uno sguardo sui profili giudiziari che indaga sulle ripercussioni del fenomeno di grande attualità. orna ben ami

La personale di Ben-Ami a cura di Ermanno Tedeschi -attraverso 23 opere d’arte- affronta un tema delicato: l’indagine sul fenomeno delle migrazioni che, ieri come oggi, è oggetto di discussione, di confronto, di sofferenza e di cambiamento.  orna ben ami

La valigia è l’elemento centrale della rassegna e del lavoro dell’artista che modula le sue sculture metalliche fondendole e sovrapponendole a foto di migrazioni dei fotoreporters della Reuters così come a istantanee d’epoca post bellica. orna ben ami

«Predomina l’oggetto sulla persona, spesso gli scatti sono abbassati d’intensità e i migranti colti quasi di sorpresa in cammino o in un momento di riposo paiono ombre, mentre l’elemento di ferro fuso emerge e diventa protagonista: valige, sacchi, bauli, zaini raccontano però molto di più dell’odissea del migrante. – Spiega il curatore Ermanno TedeschiOrna con la sua sensibilità narrativa però ci porta immediatamente a domandarci di loro e a immedesimarci con loro; in questo sta la sua grandezza artistica. Veicola verso una compressione umana per le sorti dell’altro.” orna ben ami

Le sculture fuse, a dimensione reale, dell’umile brandina con il materasso arrotolato, la panchina con una povera coperta sotto la quale si intuisce la forma di un corpo, ci fa chiedere: cosa succede dopo? Dopo le code dei migranti ai confini o lungo le vie ferrate. Donne e bambini che compaiono negli scatti narrano un preciso istante della vita da migrante, oppure di ciò che resta di loro: un orsacchiotto in fondo ad una cassetta.

Anche la sede scelta ha una liaison che travalica i secoli: il Museo di Casa Romei si apre nuovamente al racconto di storie di folle e di migrazioni per ricordare come in passato sia stato anche un ricovero di persone indigenti. Già nel 1872 infatti, a seguito dell’alluvione del Reno, diverse famiglie sfollate dai territori devastati furono ospitate nella dimora quattrocentesca. Il percorso di visita si snoda tra le sale del museo in una inedita sincronia di contenuti e di suggestioni, che ad esempio coinvolgerà la splendida scultura del ferrarese Alfonso Lombardi (1487-1536) raffigurante San Nicola da Tolentino la cui protezione è tradizionalmente invocata per gli naufraghi, i carcerati e per le anime del Purgatorio.

La capacità di toccare certe corde emotive con crudezza e sensibilità ha coinvolto il Presidente dell’Associazione Culturale Umanità, Francesco Ferroni, che ha trovato nelle opere una perfetta assonanza con la missione che si è data l’associazione nata da pochi mesi.

In contemporanea all’opening, sempre 30 maggio 2018 alle ore 18, nella sede della mostra, la seconda attività in programma: una tavola rotonda intitolata Flussi migratori: uno sguardo sui profili giudiziari introdotta e moderata da Francesco Ferroni con ospiti i relatori Mario Marcone, Consigliere del Ministro degli Interni, Michele Campanaro, Prefetto di Ferrara, Giancarlo Pallini, Questore di Ferrara, Stefania Carnevale, professore di Diritto Processuale Penale presso l’Università di Ferrara e Garante dei diritti dei detenuti.

Per la partecipazione alla tavola rotonda è gradita la conferma: info@associazioneumanita.com

La mostra organizzata dall’Associazione Culturale Umanità, dall’Associazione ACRIBIA e dal Polo Museale dell’Emilia-Romagna ed è patrocinata dal Comune di Ferrara, dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dall’Università di Ferrara, dall’Ambasciata Israeliana in Italia e dal MEIS – Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah.

Biografia dell’artista Orna Ben Ami

Orna Ben-Ami è nata nel 1953 in Israele. Ha studiato storia e relazioni internazionali all’Università di Gerusalemme. Dal 1994 si dedica alla scultura di metalli utilizzando tecniche apprese studiando l’artigianato orafo e le fusioni del ferro. Le sue opere privilegiano temi a sfondo sociale. Ha esposto in Israele, a New York, in varie città degli Stati Uniti d’America, in Messico e a Taiwan.