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CATTEDRALI DEL VINO. SONO LE NUOVE CANTINE D’AUTORE

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Veri e propri monumenti della vinificazione dalle forme architettoniche virtuose, che nascondono al proprio interno la produzione del vino.

Sono le cantine del nostro tempo, edifici che non hanno più solo lo scopo di ospitare l’attività produttiva, ma anche l’ambizione di proporre un’immagine per il prodotto che ospitano.

La realizzazione di queste opere complesse va di pari passo con l’evoluzione della lavorazione del vino che, diventando sempre più sofisticata nel tempo, richiede ormai uno spazio che diventi anche ‘immagine’ da vendere insieme al prodotto.

Dai vecchi capannoni di una volta, siamo quindi passati un po’ in tutto il mondo, a strutture monumentali, progettate in molti casi da architetti di fama mondiale.

Le cantine d’Autore

Tra queste, spiccano la Cantina Rocca di Frassinello di Renzo Piano e la Cantina Petra di Mario Botta, entrambe realizzate nella Maremma toscana, e la Cantina Icario, progettato dallo Studio Valle nella zona di Montepulciano (Siena). botta3

Esteso per circa 8.000 metri quadri sulle colline della Maremma toscana, vicino Giuncario (Grosseto), l’edificio è articolato in due parti, una grande piazza a cielo aperto ed un edificio sotterraneo.

Con i suoi colori ‘naturali’ e le linee discrete, la cantina rappresenta un esempio di luogo di produzione che si integra perfettamente, senza stonature di forma’ con la natura che lo circonda.

La piazza

Il sagrato, grande (si estende per ben 5000 metri quadri) e luminoso, è destinato sia alla raccolta delle uve sia ad ospitare eventi ‘collaterali’ alla produzione vinicola. Intorno alla piazza, si estendono ben 500 ettari di terreno e 80 ettari di vigneto.

Lo spazio è dominato da una torre ‘cattura’ luce posta al centro e da un padiglione in vetro ed acciaio satinato, ideato per accogliere visitatori ed acquirenti ma adatto anche per convegni ed altre manifestazioni.botta cantine vino

Spiega Renzo Piano “Su questo poggio abbiamo realizzato un’immensa terrazza immaginandola come la piazza di un paese: si cammina, si parla e tutto intorno questo scenario di sinuose colline. Sulla terrazza arrivano le uve che poi vengono fatte cadere nella cantina, edificata verso il basso”.

La cantina

Ma la magia vera e propria “viene dalla barriquerie” dice ancora Piano “nel ventre della terra, in penombra, con 2.500 botti che come grandi occhi ti osservano”.

Ed infatti il ‘centro’, la zona dove avviene ‘prodigio’ della produzione del vino è proprio quella sotterranea, realizzata tutta in laterizio.

Dal colore molto delicato, la cantina, che arriva fino a 50 metri di profondità, è divisa in spazi dedicati al processo di vinificazione: dall’area ‘cantina’ vera e propria, al reparto invecchiamento, fino ad arrivare alle aree per la lavorazione, alle sale degustazione e agli alloggi per i dipendenti.

La Cantina Petra di Mario Botta

Si presenta invece come una vera ‘cattedrale’ del vino la Cantina Petra, progettata dall’architetto Mario Botta per il gruppo ‘Terra Moretti’ e realizzata nella campagna di Suvereto, sempre nella Maremma toscana.

Ben 8.000 metri quadri di estensione e 800mila bottiglie sono i numeri di questa costruzione dalle forme virtuose e soprattutto ambiziose. La struttura dell’edificio è volta infatti a ricalcare quella delle vecchie ville di campagna toscane, nel pieno rispetto della fisionomia tradizionale del luogo.cantina mario botta cantine

A completare questa immagine ‘tradizionale, sono le due ali poste lateralmente ed organizzate in corpi porticati.

La parte centrale dell’edificio inoltre presenta una caratteristica molto particolare, che permette alla cantina di ‘mimetizzarsi’ nella natura circostante: si tratta di un’area a forma cilindrica che, con il cambiare delle stagioni, trasforma anche il proprio colore.

Ma dietro al forte segno visivo lasciato da Petra sul territorio si nasconde anche un importante valore simbolico.

L’organizzazione spaziale della cantina infatti richiama, dal punto di vista architettonico, gli antichi osservatori astronomici dell’Asia dal XVII secolo in poi, in particolar modo quelli indiani, situati a Jaipur e Delhi.

Questi edifici rappresentano, attraverso la loro struttura, la posizione dell’uomo nell’universo, in contrapposizione tra cielo e terra.

E la cantina Petra con la sua configurazione richiama proprio questa disposizione simbolica: il corpo cilindrico centrale è infatti ‘tagliato’ da una scalinata che attraversa tre livelli, quello a terra, che si trova tra il sottosuolo ed il piano elevato, in perfetta corrispondenza alla ‘triade’ degli osservatori orientali.

Dal punto di vista funzionale, le tre parti della cantina comprendono ognuno ad una fase del processo di vinificazione: nel sottosuolo e al piano terra ci sono rispettivamente le botti ed il settore per l’invecchiamento del vino e le due zone sono collegate tra loro da una scala che attraversa il corpo centrale.

Cantina Icario

Il connubio fra modernità e tradizione caratterizza la Cantina Icario, realizzato dallo Studio Valle Progettazione a Montepulciano in provincia di Siena.

Su una superficie di 3.390 metri quadri sono infatti disposti spazi tradizionali, destinati alla produzione del vino, e spazi ‘alternativi’ adatti ad ospitare eventi culturali.

Anche nella Cantina Icario non mancano valori simbolici e la volontà di integrarsi in modo armonico con l’ambiente.

La parte centrale dell’edificio è infatti suddiviso in quattro parti, a rappresentare gli elementi ‘vitali’ fuoco, terra, aria ed acqua mentre le linee semplici ed austere richiamano direttamente lo stile delle costruzioni tipiche della campagna Toscana.

Anche i colori interni della cantina, che richiamano le tonalità calde della terra e la luce che alleggerisce nel complesso tutta l’area, integrano perfettamente la struttura con l’ambiente circostante. I tre livelli (interrato, piano terra e la scala) attraverso cui si snoda il complesso, ripercorrono invece fisicamente le diverse fasi del processo di vinificazione.

Nello spazio interrato avviene l’affinamento (invecchiamento) del vino in bottiglia e vi si accede dal livello superiore.

Al piano terra avviene invece il vero e proprio ‘itinerario’ vinicolo: da sinistra verso destra, sono disposti i locali per la vendita diretta e la degustazione del vino, due uffici ed un magazzino per le bottiglie.

Nuovamente sulla sinistra, si trovano poi il reparto fermentazione e vinificazione, il locale per l’affinamento ed il reparto per l’imbottigliamento. Nella parte finale del percorso, ci sono invece le botti in legno per l’invecchiamento, insieme al locale tonneaux ed al locale barriques.

La Scala, che rappresenta uno dei tre livelli simbolici, è stata progettata dall’architetto Guido Ciompi, e presenta una struttura in ferro ossidato artificialmente e trattato a cera (detto cortain).

Resa molto leggera dalle applicazioni in vetro e dalla linea sottile dei gradini, la scala collega piano terra e livello interrato.

Alla fine della gradinata, si trova invece l’area Arte Icaro.

Si tratta di uno spazio destinato ad ospitare gli eventi collaterali alla produzione del vino, quali conferenze stampa, presentazione dei vini o di libri, degustazioni. senza però interferire minimamente con le aree per l’attività produttiva.

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