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NUOVO ACCORDO PER LA COLLEZIONE TORLONIA

È stato firmato il 15 marzo l’accordo tra il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e i rappresentanti della Fondazione Torlonia per stabilire una reciproca collaborazione al fine di vedere valorizzate al meglio le opere presenti nella Collezione Torlonia.
Parliamo della tutela del complesso di marmi antichi, appartenenti a privati,  tra i più grandi e sorprendenti arrivati ai nostri giorni.
L’accordo, siglato dal Ministro Franceschini e dall’Amministratore della Fondazione Torlonia, Alessandro Poma Murialdo, dal Direttore Generale per l’Archeologia, Gino Famiglietti, dal Direttore Generale per le Belle Arti e il Paesaggio, Francesco Scoppola, dal Soprintendente Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma, Francesco Prosperetti.
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Fanciulla Torlonia, singolare lavoro di scultura etrusca, ritrovato a Vulci. (n. catalogo 489)

La prospettiva di un recupero alla pubblica fruizione delle preziose collezioni del Museo Torlonia di scultura è talmente significativa da meritare una segnalazione forte mediante un’apposita mostra d’arte, che possa evidenziare l’importanza delle collezioni stesse, ma anche il rilievo dell’accordo fra il MiBACT e la famiglia Torlonia.

Le caratteristiche delle sculture Torlonia hanno numerosi aspetti, dalla storia del collezionismo alla storia del restauro, del gusto e degli studi archeologici, che meriterebbero di essere esplorati e presentati in una o più mostre. La mostra che qui si ipotizza è prevista entro il 2017 negli spazi dell’ex ‘Museo nuovo di scultura antica’ sotto la terrazza Caffarelli in Campidoglio. In quegli ambienti saranno esposti 60/90 pezzi altamente rappresentativi dell’intera collezione del Museo Torlonia, che consiste di 620 pezzi. 
Tra i percorsi espositivi possibili, risulta particolarmente interessante l’ipotesi di incentrare la mostra sulla storia del collezionismo di antichità, un aspetto sotto il quale la vicenda delle sculture del Museo Torlonia appare di eccezionale rilevanza. Tali sculture infatti vennero in proprietà Torlonia a seguito di una lunga serie di acquisizioni, oltre che di scavi nelle terre di proprietà della famiglia. La mostra potrebbe riflettere questi progressivi accrescimenti, raccogliendo ed evidenziando una esemplificazione dei marmi Torlonia a seconda delle provenienze (scavi e/o collezioni). La scelta potrebbe essere organizzata come un efficace spaccato storico che riflette la storia del collezionismo di antichità in Roma, e delle pratiche connesse, dall’antiquaria all’archeologia, allo studio e al disegno da parte degli artisti dal Rinascimento in poi. A titolo di esempio, si potrebbero esporre:
• alcune sculture acquisite (entro il 1819) dallo studio di Bartolomeo Cavaceppi, tra cui figurano importanti pezzi che vengono da collezioni più antiche (per esempio Savelli, Cesi, Pio da Carpi), formatesi in Roma dal XV al XVIII secolo;
• una scelta di sculture acquisite (entro il 1825) dalla seicentesca collezione Giustiniani;
• una scelta di sculture provenienti dagli scavi effettuati nel sec. XIX in aree di proprietà Torlonia, da Porto alla Villa dei Quintili. 
Ai sensi dell’accordo sottoscritto dal Ministero con la famiglia Torlonia, la mostra sarà curata dal prof. Salvatore Settis, affiancato dal prof. Carlo Gasparri. E’ previsto che, dopo Roma, la mostra possa spostarsi in alcuni prestigiosi complessi museali d’America e d’Europa.

 

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