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GIOACCHINO ERSOCH (1815-1902). UN ARCHITETTO PER ROMA CAPITALE

In occasione del bicentenario della nascita, è stata organizzata a Roma la mostra “Gioacchino Ersoch (1815 – 1902). Un architetto per Roma Capitale”.

Sede dell’esposizione il Museo di Roma, Palazzo Braschi e sarà visitabile fino al 20 settembre 2015.

La mostra celebra l’eclettica attività professionale del famoso architetto romano di origini svizzere, capace di interpretare creativamente le nascenti esigenze di una società urbana in continua evoluzione.

Le numerose opere esposte evidenziano la grande creatività di Ersoch, anche grazie all’esposizione di alcuni strumenti di lavoro appartenuti all’architetto.

Ersoch non fu solo un architetto dalla personalità eccentrica e poliedrica, ma si distinse anche come urbanista, inventore e sperimentatore.

La mostra evidenzia queste doti, esponendo progetti e disegni, anche inediti, contestualizzati da reperti fotografici in grado di illustrare, rappresentandola, la vita a Roma tra il 1848 ed il 1889.

In questi anni, fondamentali per la Roma contemporanea, specialmente quelli immediatamente dopo il 1870, si assiste ad un grande stravolgimento architettonico ed urbanistico.

E’ il momento delicato del passaggio da Capitale dello Stato Pontificio a Capitale d’Italia.pagoda_chinese_macchina_pirotecnica_per_castel_sant_angelo_1879_gallery

In questo contesto Roma, sede istituzionale del Governo, riversa le grandi trasformazioni politiche e sociali sul nuovo assetto urbanistico ed architettonico, alla stregua delle grandi capitali europee.

Ersoch in quel periodo era responsabile dell’Ufficio municipale di edilizia pubblica e, conscio dei grandi cambiamenti, indirizzò la propria attività progettuale verso una produzione architettonica pubblica, maggiormente rispondente al nascente ruolo della Capitale.

Il materiale in mostra proviene dalle collezioni del Museo di Roma, dall’Archivio Storico Capitolino e dall’Archivio Gianfranco Ersoch,

Vengono anche proposti alcuni studi di dettagli, in gergo “ornato”, grazie ai quali è possibile carpire la famosa versatilità dell’architetto, professionista capace di estendere la propria attività a larga scala, dalla progettazioni urbanistiche di ampi brani di territorio a minuziosi studi per ornati e decori.

Tra le opere da citare, le testimonianze progettuali del suo capolavoro, il Mattatoio a Testaccio, architettura funzionale e razionale.

La mostra ci permette di conoscere un architetto complesso che ha avuto, per Roma capitale, un ruolo importante e centrale.

In copertina Il Mattatoio a Testaccio

 

  3 luglio 2015     –         Riproduzione Vietata

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