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INAUGURATO IL MACRO ASILO, L’INEDITO MUSEO OSPITALE di ROMA

macro asilo de finis nizza

Inaugurato ieri, a Roma, il Macro Asilo.

L’idea è di Giorgio de Finis pensata per rendere il museo MACRO un vero e proprio organismo vivente.

Interamente percorribile in tutti i suoi spazi che, per 15 mesi, ospiteranno la creatività di 250 artisti.

Il Macro sarà così teatro di eventi artistici, coinvolgendo l’intera struttura, dall’ingresso di Via Reggio Emilia a quello di Via Nizza.

Una grande occasione per rivisitare un luogo dell’arte romana caratterizzato da grandi volumi che si intersecano fino a sfociare in una piazza.

Si potranno così visitare le 50 stanze d’artista, 400 lavori di videoarte ed assistere a 1000 lezioni sul nuovo lessico artistico contemporaneo.

Il sabato sera ci aspettano 60 concerti e ancora 180 lectio magistralis e 900 incontri d’arte varia.

L’inaugurazione è avvenuta alla presenza di Giorgio de Finis che, con Michelangelo Pistoletto, ha inaugurato l’opera “I Tavoli del Terzo Paradiso“.

IL Macro, un museo trasparente

Un’isola di vetro che ‘taglia’ il vecchio edificio per 2000 metri quadri di superficie.

È così che si presenta alla vista la nuova ala del Macro (il Museo comunale di Arte contemporanea) realizzata dall’architetto francese Odile Decq.

Finita di realizzare nel maggio 2011, la nuova struttura si articola su tre piani ed ha ingresso a via Reggio Emilia. Introdotta da un giardino a ‘Z’, comprende: un foyer centrale da cui si ‘diramano’, attraverso passerelle metalliche, vari percorsi; una grande sala espositiva; una sala lettura; una sala proiezioni; l’auditorium; un book-shop; l’Art Café e la terrazza che fa da ‘tetto’ al museo.

Le lastre di vetro che racchiudono gli spazi arrivano a 6 metri d’altezza ed hanno all’interno una sottile rete metallica ‘lavorata’ artigianalmente che ha il compito di proteggere dalle radiazioni solari e di graduare l’intensità della luce all’interno degli ambienti.

La sala espositiva, un unico spazio dalla forma irregolare e dalla straordinaria altezza di 15 metri, si presenta come luogo flessibile ad esposizioni di varie caratteristiche e dimensioni.

La terrazza invece, che comprende la vetrata di ‘copertura’ ed una grande fontana, è un vero e proprio ‘tetto-giardino’ percorribile su vari livelli, sulla cui superficie ’emerge’ la fontana ricoperta da un sottile strato d’acqua.

Quest’ultima, oltre ad un’evidente funzione estetica, ha anche quella più ‘pratica’ di rinfrescare le superfici durante i mesi caldi. I colori del nuovo Macro vanno dalle tinte neutre al nero, soprattutto all’interno del Foyer e della Sala proiezioni, fino al contrasto del ‘rosso fuoco’ sulle pareti dell’auditorium.

Le pendenze, le forme ‘sinuose’ ed irregolari, le pareti in vetro che sembrano sospese nello spazio, sono tutti elementi che evocano un’architettura ‘sensoriale’, ovvero territori percepiti da parte del visitatore con tutti i sensi.

L’intera realizzazione mira a creare uno spazio vivo e moderno all’interno del vecchio fabbricato e perfettamente integrato col tessuto urbano circostante, di cui occupa un intero isolato.

Una nuova forma di piazza” come lo ha definito Odile Decq “che ricorda le piazze romane e che emoziona. 

Un po’ di storia

Il Macro (Museo d’Arte Contemporanea) nasce nel 1999 grazie ad un progetto di recupero degli stabilimenti della birra Peroni disegnati dall’architetto Gustavo Giovannoni.

Nel 2001, il Comune di Roma istituisce un bando di concorso per l’ampliamento del Museo, che prevedeva, oltre alla creazione di ambienti nuovi e moderni, il mantenimento delle vecchie facciate esterne.

Il Concorso fu vinto da Odile Decq, architetto francese che ha già al suo attivo la realizzazione architettonica del Porto di Osaka e del Centro di Ricerca Sain Gobain a Parigi.

Il Macro in numeri


Di seguito, le dimensioni del ‘vecchio’ museo:
4.320 metri quadri complessivi;
1.600 metri quadri di sale espositive;
1.494 metri quadri per l varie attività (biblioteca, mediateca, sala conferenze, laboratorio didattico);
143 metri quadri per servizi aggiuntivi (bookshop, bar);
712 metri quadri di Galleria vetrata;

Queste invece le cifre relative alla nuova ala:

10.000 metri quadri di nuovi spazi: spazi espositivi, spazi eventi, spazi art-video, foyer, ristorante, art cafè, book shop, sala didattica, sala lettura
2.500 metri quadri di terrazza-giardino adibito a mostre all’aperto e spazio di sosta
6.400 metri quadri di parcheggio
1.000 metri quadri di locali tecnici

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