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Con SEABIN MARI PIU’ PULITI. L’INNOVATIVO MANGIA-RIFIUTI MARINI

Seabin mangia rifiuti marino

In un’epoca in cui la massima attenzione è rivolta all’ambiente e all’inquinamento degli oceani, ogni soluzione volta a migliorarne le condizioni attira immediatamente l’attenzione dei media.

SeaBin sembra proprio dare una risposta concreta a tutto questo.

L’avveniristica proposta rappresentata dall’insolito aspira-rifiuti marini,  un sistema quanto mai semplice ma efficace,  è in grado di catturare, poco alla volta, l’immensa quantità di rifiuti che popolano le acque dei nostri mari.

SeaBin è un’ingegnosa soluzione messa a punto da Pete Ceglinski e Andrew Turton, due giovani surfisti australiani.

I due, mossi dal loro profondo amore per il mare ed, evidentemente, incappati non poche volte tra pericolosi rifiuti vaganti nelle acque, grazie all’osservazione e all’ingegno, hanno ideato un vero e proprio mangia-rifiuti marino.

L’iniziativa è stata da subito accolta positivamente.Seabin_Project_V5_hybrid_in_action_bottle_380x272-295x220 mangia rifiuti marino

A dimostrazione di ciò la risposta al loro appello accorato lanciato su Indiegogo che ha visto donazioni per 250.000 dollari, interamente utilizzati dai due per finanziare le fasi iniziali dell’ambizioso progetto fino alla produzione dei primi prototipi.

Si configura come una delle tante proposte nate in questo periodo per contrastare il forte inquinamento, a fronte di un’educazione ambientale che pare tardi ancora ad arrivare.

Cosa è Seabin ?

La prima installazione del Seabin, letteralmente bidone marino, è stata posizionata nel porto di Portsmouth, in Inghilterra, dove l’esperimento sta riscontrando grande successo.

Si tratta di un sistema brevettato capace di “ingoiare” la spazzatura che, tra un’onda e un’altra, galleggia indisturbata provocando uno dei più grandi disastri ambientali di tutti i tempi.

Ma come funziona il Seabin?

Si tratta di un cattura-rifiuti che può essere paragonato ad un bidone aspiratutto marino.

Sfruttando la sua peculiarità di dispositivo galleggiante, riesce ad aspirare nel proprio interno i rifiuti presenti in mare, sia solidi che liquidi e, dove i liquidi, sono rappresentati dai pericolosissimi olii dispersi in superficie.

Il sistema riesce ad intrappolare un quantitativo di rifiuti di circa 1,5 kg al giorno per una capacità complseabin mangia rifiuti marinoessiva di 12 kg.

La spazzatura marina così catturata viene “ingerita”, attraverso l’azione meccanica di una pompa, in un sacco biodegradabile posto all’interno del bidone.

Questo forse è l’unico limite del Seabin, poiché necessita di energia elettrica per essere messo in funzione, oltre ad un saldo punto di appoggio, banchina o ponte di imbarcazione, che garantisca alla pompa di lavorare correttamente.

Il funzionamento del Seabin avviene in totale sicurezza, così come affermato dai suoi ideatori, soprattutto a tutela delle specie marine e della fauna ittica.

Questo grazie al particolare posizionamento della “bocca” del bidone posizionata completamente a sfioro, in modo da poter intercettare esclusivamente rifiuti galleggianti ed olii in dispersione superficiale.

Il team del Seabin Project, che vede anche la collaborazione di altre due figure, Sascha Chapman e Sergio Ruiz Halpern, ricercatore scientifico, sta lavorando per poter installare altri due prototipi in altri due porti che hanno ben accolto l’iniziativa.

Si tratta del porto finlandese di Helsinki e di quello nelle Baleari a Calvià.

Mentre per poter acquistare il Seabin bisognerà attendere ancora un po’.

Immagini tratte dal sito    seabinproject.com

©Riproduzione riservata

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