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VERNICI ECOLOGICHE PER LA CASA-BIO

Inodori, atossiche, traspiranti e naturali al 100%.

Sono le vernici ecologiche, ossia vernici naturali, prodotti che stanno prendendo sempre più piede nel campo dell’edilizia e del fai da te.

Composte da ‘ingredienti’ naturali come uova, latte e vegetali, queste tinture segnano una vera e propria rivoluzione nell’ambito della tinteggiatura, garantendo anche i migliori risultati per quanto riguarda la durata, la prevenzione delle muffe e la resa estetica.

Ma soprattutto le vernici ecologiche sono rispettose dell’ambiente e della salute di chi le utilizza, dal momento che non contengono nessun tipo di sostanza tossica.

L’impatto sull’ambiente delle vernici ‘tradizionali’ è notevole.

Secondo le stime correnti, ogni anno in Italia vengono smaltiti in media un milione di tonnellate di vernici mentre per ogni chilogrammo di tintura vengono prodotti circa 100 chili di rifiuti speciali.

Tutti i tipi di pittura contengono sostanze come leganti, solventi e pigmenti.

Mentre questi ultimi servono per dare il colore, i leganti hanno la funzione di ‘incollare’ i pigmenti ed i solventi garantiscono una stesura scorrevole.
Nelle vernici naturali, questi elementi sono costituiti da sostanze non chimiche e non dannose per l’ambiente o per l’organismo.

Per il colore vengono infatti utilizzate terre naturali, fiori e spezie e a svolgere la funzione di leganti sono ingredienti come latte, uova ed amido.

Differenza tra pitture ecologiche e naturali

Per essere sicuri di scegliere veramente una pittura atossica, bisogna innanzitutto distinguere tra vernici ecologiche e vernici naturali.

Le prime infatti sono tinture che contengono una minor quantità di sostanze dannose per l’ambiente e vengono generalmente definite ‘ecologiche’.

Le seconde invece sono composte solo ed esclusivamente da elementi naturali, a partire dalla pigmentazione fino ad arrivare al collante.

Un elemento importante per riuscire a capire se abbiamo tra le mani una tintura ecologica o naturale è senza dubbio la lettura dell’etichetta. Esistono infatti delle certificazioni, come ad esempio la Ecolabel per l’Unione Europea, che attestano la qualità ecologica della vernice.

Gli ingredienti

Latte, uova, resina o essenze di fiori come il sandalo, la ginestra il papavero.

E ancora, terre naturali, fiori e spezie quali curcuma zafferano e curry, per citarne solo alcune. Sono gli ‘ingredienti’ più utilizzati per la composizione delle vernici naturali.

Le materie prime che vengono impiegate per questo prodotto tutto biologico sono circa 150, suddivise in diverse categorie.

Tra queste, troviamo le resine, gli oli, le cere, gomme, colle e coloranti vegetali, insieme a prodotti di origine animale come ad esempio la cera d’api, la caseina e la cocciniglia, e sostanze minerali quali gesso, ocra, terre coloranti e farina fossile.
I vantaggi che derivano dall’impiego delle pitture naturali sono diversi.

Ne sono un esempio le vernici a base di calce, dotate di notevole traspirabilità e coerenza.

La calce ha inoltre una potente azione battericida ed antimuffa, caratteristiche che la rendono adatta ad ambienti molto umidi e quindi anche agli esterni.

E dal momento che costituisce anche un buon collante, non c’è bisogno di disciogliere nella soluzione altre sostanze che assolvano a questa funzione.

Completamente naturali sono poi le vernici a base di caseina.

Ottenuta dalle proteine del latte cagliato, questa sostanza da millenni viene usata mescolata alla calce, costituendo così un ottimo collante. Per rendere ancora più efficace il potere di fissante è utile unire alla vernice del limone o dell’aceto.

In molti musei e chiese, sono conservate opere realizzate attraverso lo stesso procedimento, a testimonianza della curabilità e della resa estetica dei materiali utilizzati.

Caratteristiche principali delle vernice a base di resine naturali sono invece la lavabilità, la resistenza all’acqua e l’eccellente effetto coprente. Le resine naturali sono sostanze prodotte da organismi animali e vegetali.

Quelle più utilizzate sono estratte da conifere come larici e pini ed in genere vengono unite ad oli vegetali e cera d’api per ‘arricchire’ la vernice.

Le pitture composte da colle vegetali infine sono utilizzate soprattutto per interni e per ambienti poco umidi in quanto poco resistenti all’acqua.

Un discorso a parte meritano invece le terre naturali, le spezie ed i fiori, utilizzati per dare il colore alla vernice. Le terre coloranti sono dei veri e propri pigmenti e sono suddivisi in base alla tonalità.

Ci sono ad esempio le terre gialle di Verona, il cui utilizzo risale all’età romana, che insieme a quella di Siena che consentono di ottenere una tonalità di rosso molto vivo.

Stesso colore viene dato dalle terre rosse mentre le terre ombre generano tonalità decisamente scure, bruno-verdastre e bruno-marroni. Molto utilizzate per la produzione di vernici naturali sono anche le terre nere e le terre verdi.

Dal mondo dei fiori e delle spezie arrivano invece tonalità molto brillanti ed essenze che possono durare per diverso tempo e donare un forte stimolo olfattivo oltre a quello visivo.

Le piante impiegate vengono opportunamente macinate fino ad essere trasformate in polvere.

Tra le più utilizzate, ci sono quelle rosse, come la robbia domestica, il legno rosso del Brasile e lo zafferanone coltivato. Tra quelle gialle, le più comuni sono la camomilla, lo zafferano e la curcuma.

Per le tonalità blu è molto usato l’indaco, per il viola il mirtillo nero e il papavero comune, per il marrone il salice rosso, la noce comune e l’henné ed infine per il verde la lavanda selvatica e la ginestra.

Le vernici fotocatalitiche

Ma oltre alle pitture naturali, esistono altri tipi di tintura anti inquinamento: quelle ecologiche fotocatalitiche.
Si tratta di vernici, idropitture ed intonaci in grado di neutralizzare gli agenti inquinanti presenti nell’ambiente.

Grazie alle loro proprietà, queste pitture trasformano le sostanze tossiche in residui del tutto innocui e non si macchiano.

Possiedono inoltre proprietà antibatteriche ed anti-odore e resistono a muffe e funghi. E proprio per queste caratteristiche, le applicazioni sono diverse e riguardano soprattutto ambienti ‘sensibili’ come scuole, ospedali e locali pubblici.

17 Settembre 2016 – Riproduzione Riservata

 

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