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RICORDANDO GAE AULENTI. SIGNORA DELL’ARCHITETTURA INTERNAZIONALE

A pochi giorni dal sesto anniversario dalla sua scomparsa, ci piace ricordare la grandezza dell’opera architettonica di Gae Aulenti.

La Signora dell’architettura in Italia.

Lei che per prima riuscì ad incontrare il plauso delle platee internazionali, arrivando a progettare luoghi di fama mondiale in cui ritrovare l’essenza del suo stile.

Nata nel 1927 in provincia di Udine è stata un grande architetto e designer contemporaneo, forse uno dei più conosciuti e stimati in Italia e nel mondo.

La sua vita è stata interamente vissuta all’insegna dell’architettura e del design.

Ha ideato oggetti che ancora oggi utilizziamo e progettato spazi che riempiono gli occhi e si fanno apprezzare.

E’ proprio in ambito di importanti ristrutturazioni che si è cimentata raggiungendo sempre risultati eccelsi, mai banali.

GIova gae

LAMPADA GIOVA – FONTANA ARTE

Basti pensare all’intuizione avuta nella ristrutturazione della vecchia Gare d’Orsay a Parigi, divenuta poi uno dei musei più visitati grazie proprio alle trasformazioni architettoniche adottate.

Leggendo un articolo del 2010 di Greta La Rocca non ho potuto fare a meno di notare che si parlasse di Expo e del fatto che l’Aulenti guardasse con sospetto al 2015 o, meglio, all’Expo inteso come evento trasformante l’assetto urbanistico milanese.

A pochi giorni dalla chiusura di questo grande evento, si iniziano a tirare le somme, ad individuare i riscontri positivi e le lacune emerse, sia nella macchina organizzativa che nelle trasformazioni urbanistiche legate e correlate alla manifestazione.

In effetti l’architetto fu firmataria della petizione “Per un’Expo diffusa e sostenibile” proposta dagli architetti Paolo Deganello e Emilio Battisti.

Chissà se i risultati a cui siamo giunti avrebbero incontrato il suo consenso.

Certo è che non amava gli eccessi, come più volte ribadito nel valutare il progetto di City Life e, pensiamo noi, nonostante gli sforzi fatti, il risultato raggiunto non risponde esattamente ai dettami propri della cultura architettonica dell’Aulenti, quali l’analisi, la sintesi, l’estetica ed il saper precorrere i tempi, profetizzandoli.

E’ questo in fondo il ruolo dell’architetto e da queste semplici mosse dovrebbe sempre attingere per una giusta progettazione.

Abbandonando così il solo impatto visivo che una struttura o un oggetto può dare.

L’architetto è chiamato anche a saper interpretare i luoghi, lo spazio dove quella struttura o quell’oggetto si colloca.

Le architetture si deducono dal terreno, dalla conformazione del sito, dall’ambiente mentre il design deve riuscire ad interagire con lo spazio.

Tour_GAEPer ricordare la celebre Maestra vogliamo citare uno dei tanti simboli della sua ricerca, questa volta legata al design.

E’ un design pensato per lo spazio quello del coffee-table Tour, prodotto da Fontana Arte, e che rappresenta la declinazione successiva del Tavolo con Ruote.

Si tratta di un tavolino d’appoggio dotato di ruote, in questo caso di bicicletta.

Il piano in vetro float molato, dello spessore di 15 mm, poggia su 4 ruote pivottanti mediante quattro piattelli in acciaio inox.

Le forcelle sono cromate e le ruote sono rivestite di gomma.

 

In copertina Lampada Pipistrello prodotta da Martinelli Luce – disegnata da Gae Aulenti nel 1965

 

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